Il
bento (お弁当) è un contenitore, vassoio o cestino contenente un pasto completo. Può essere preparato in casa o comprato già pronto al supermercato o in negozi specializzati, frequentati specialmente da chi non ha il tempo di prepararsi da mangiare.
E' un pasto completo preconfezionato che viene consumato solitamente a pranzo.
Le scatole classiche da bento, sono dotate di divisori interni per separare ed ordinare i tipi diversi di cibo. Dopo una meticolosa preparazione la scatola da bento viene corredata di
bacchette ed avvolta in fogli di carta o pezzi di stoffa, a meno che non si disponga di contenitori specifici da bento che ormai vanno di moda.
Il bento viene sempre confezionato in modo da avere un'estetica piacevole ed accattivante, si studiano attentamente le combinazioni di colore dei cibi e la disposizione, stando attenti a coordinare bene le tovagliette, le bacchette e tutto il contenuto.
Le scatole da bentō possono essere di diversi materiali, forme e dimensioni. Ci sono scatole in in plastica usa e getta, in legno o metallo di ogni fattura. Alcune scatole sono semplici, altre sono delle vere opere d'arte in legni pregiati, laccate e dipinte a mano.
Ci sono quelle con le sezioni thermos, per mantenere caldo il riso o il miso.
Il bento contiene il riso e l'okazu che sarebbero i cibi di accompagnamento al riso, come alcune specialità di pesce, la carne, le verdure cotte o marinate, gli onigiri, la tempura, il tofu ed altri cibi a seconda della stagione.
Di solito nella confezione c'è anche una tazza di tè verde, oppure una zuppa di miso.
Ovunque in Giappone si incontrano negozi e venditori ambulanti che urlano
O-bento per le strade, nei mercati o lungo i binari nelle stazioni ferroviarie.
I bento possono essere personalizzati nello stile kyaraben (キャラベン) che significa "bento dei personaggi"). In questi casi il cibo viene disposto in modo da assomigliare ai personaggi degli
anime ed i
manga più popolari.
Oppure esiste lo stile
oekakiben, bentō-ritratto, in cui il cibo assomiglia a persone, animali, edifici, monumenti, paesaggi, fiori o piante particolari.
I bento possono essere talmente elaborati dal punto di vista estetico che si organizzano delle vere e proprie gare.
L'estetica nel bento è fondamentale, deve essere adatto come pranzo per i bambini che vanno a scuola, per gli adulti che lo consumano nella pausa pranzo al lavoro, per i picnic e per le feste.
Ogni bento deve essere comodo da trasportare, bello da vedere e pratico da consumare.
In Giappone il bento assume anche un valore sentimentale, capita spesso anche nei nei
manga e negli
anime che le ragazze portino all'innamorato un bento preparato con amore. Lo stesso significato assume il bentō che le mogli preparano al mattino per i mariti che devono andare a lavoro.
Nonostante il Giappone sia pieno di negozi di bento (弁当屋 bentō-ya), stazioni ferroviarie molto fornite e venditori ambulanti, è ancora molto diffusa la tradizione delle massaie giapponesi di impegnare parte del loro tempo per preparare il bento per tutta la famiglia.
Le origini del bento risalgono al tardo
periodo Kamakura (1185-1333), quando fu inventato il riso hoshi-ii (糒 o 干し飯, pasto essiccato).
Un tipo diriso che può essere consumato così com'è oppure bollito in acqua.
Nel
periodo Azuchi-Momoyama (1568-1600) si cominciarono a realizzare scatole di legno dove veniva preparato il bento, per poi consumarlo durante l'hanami o con il tè.
Nel
periodo Edo (1603-1867) la cultura del bento si diffuse in tutto il giappone. I viaggiatori ed i turisti portavano con se il
koshibentō (腰弁当), un bento da cintura composto da
onigiri avvolti in foglie di bambù o piccole scatole di bambù piene di cibo.
Addirittura a teatro la gente portava il bento. Tra un atto e l'altro degli spettacoli di
Noh e
Kabuki la gente consumava il makuno-uchi bentō ("bento tra gli atti").
Furono stampati molti libri di cucina che spiegavano come preparare dei graziosi bento per le occasioni speciali come l'
hanami e l'
hinamatsuri.
Nel Il Bento un pranzo completo da asporto tipico del giappone | cucina giapponese venne venduto il primo
ekibentō o
ekiben (駅弁当 o 駅弁, "bento della stazione dei treni").
Molti rivendicano di essere stati i primi a venderlo ma secondo fonti diffuse il primo bento è stato venduto il 16 giugno 1885 alla stazione di Utsunomiya e conteneva due onigiri ed un piatto di yakuan avvolto in foglie di bambù.
Siccome le scuole giapponesi non provvedevano al pranzo, gli studenti e gli insegnanti usavano portarsi il bento da casa, come i lavoratori. Nacquero anche i bento stile europeo che contenevano al posto delle pietanze tipiche giapponesi, dei panini.
Nel
periodo Taishō (1912-1926) divennero popolari le lussuose scatole di bento in alluminio, per la loro praticità e l'aspetto elegante.
Le differenze sociali erano molto diffuse in questo periodo quando la guerra aveva provocato le carestie di cereali nella regione Tohoku. Il bento era diventato per gli studenti un indicatore dello stato sociale. Quelli preparati con cura che contenevano cibi pregiati indicavano una classe agiata mentre quelli meno curati e carenti un scarsità di risorse economiche.
Le scuole infatti per prevenire le differenze sociali e la denutrizione degli alunni meno agiati decisero, dopo la seconda guerra mondiale di sostituire la pratica del bento fornendo direttamente cibi a studenti ed insegnanti.
Il bento ritornò popolare negli anni ottanta con l'avvento dei forni a microonde e la diffusione dei convenience stores.
In questo periodo il costo elevato delle scatole in legno e metallo favorì la diffusione di scatole in plastica.
Oggi sta tornando nuovamente popolare nelle scuole giapponesi il bento fatto in casa, Questo bento viene spesso avvolto in stoffa furoshiki che ha la funzione di fare sia da borsa che da tovaglietta sottopiatto
Anche gli aeroporti è ormai possibile mangiare una versione di bento simile all'ekiben delle stazioni dei treni. Sono dei bento con ricette di cucina locale, che possono essere consumati mentre si aspetta l'aereo o durante il volo.
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