Età d'oro del muto ed il passaggio al sonoro

Kimi to wakarete cinema giapponese
Un enorme sconvolgimento nel cinema giapponese fu causato dal Grande Terremoto del Kanto nel 1 settembre del 1923.
La città di Tokyo e tutta la regione furono completamente devastate dal terremoto con conseguenze serie su gli studi cinematografici della Shōchiku a Kamata e della Nikkatsu a Mukōjima.
Senza gli studi di produzione più importanti del Giappone, la nazione fu costretta a riempire le sale con film provenienti dall'occidente.
I film di hollywood e quelli europei furono molto apprezzati dai giapponesi, tanto da modificare la concezione di cinema dei nuovi appassionati ed operatori del cinema che sarebbero nati da li a pochi anni
Diventarono famosi i film di registi come Sternberg, Murnau, Lubitsch, Stroheim e Lang, che riuscirono a modificare i canoni estetici e gli artifici tecnici usati nei film.

In seguito a questo periodo di crisi, la riorganizzazione delle industrie del cinema giapponese, portò ad una prima vera età dell'oro del cinema giapponese.
Questo fiorente periodo durò tra metà degli anni 20, fino agli inizi degli anni 30 e regalò al cinema registi e film indimenticabili che segnarono per sempre la storia del cinema in Giappone.

  • Daisuke Ito (Zanshin zambaken, 1929),
  • Heinosuke Gosho (Sabishiki ranbomono, 1927 - Mura no hanayome, 1928)
  • Hiroshi Inagaki (Chuji Kunisada, 1933 - Shinsengumi, 1934 - Daibosatsu toge, 1935-1936)
  • Hiroshi Shimizu (Mr. Thank You 1936 - Japanese Girls at the Harbor, 1933 - Children in the Wind, 1937)
  • Kenji Mizoguchi (Taki no shiraito, 1933)
  • Kajiro Yamamoto, (Enoken no seishun suikoden 1934)
  • Mikio Naruse (Kimi to wakarete, 1933 - Yogoto no yume, 1933 - Kagiri naki hodo, 1934)
  • Tomotaka Tasaka (A Pay by the Wayside 1938; Mud and Soldiers (1939)
  • Yasujirō Ozu (Umarete wa mita, 1932 - Tokyo no onna, 1933 - Dekigokoro, 1933)
  • Yasujiro Shimazu (Yama no senroban, 1923 - Mura no sensei, 1925)
  • Teinosuke Kinugasa (Kurutta ippêji, 1926 - Jojiru, 1928)
  • Tomu Uchida (Ikeru ningyo, 1929 - Adauchi senshu, 1931)

I jidai-geki o chanbara, che erano i film d'epoca, continuavano ad essere i preferiti dal pubblico ed ebbero come autori famosi, Inagaki, Ito, Kinugasa, Uchida ed autori minori.
Mentre la produzione classica si basava sugli adattamenti dalle opere teatrali e letterarie, un nuovo genere veniva proposto da alcuni autori poi divenuti famosi, come Ozu, Mizoguchi, Naruse che si dedicarono alle ambientazioni contemporanee e le storie di vita vissuta, sviluppando il genere cinematografico gendai-geki.
Una nuova forma di commedia nansensu mono (film dell'assurdo), equivalente allo slapstick americano ed importata in Giappone da registi che avevano lavorato ad Hollywood, come Yutaka Abe e Frank Tokunaga, comincio ad diffondersi ed essere molto apprezzata dal pubblico.

Il passaggio al cinema sonoro

Non fu semplice il passaggio dal vecchio e diffuso cinema muto al cinema sonoro, ci fu un opposizione fortissima dei Benshi che rischiavano di perdere la propria importanza ed influenza sui film in uscita.
Gli impianti di riproduzione nelle sale, erano inoltre obsoleti ed offrivano una pessima riproduzione sonora che non incoraggiava la gente ad andare a vedere i nuovi film.

Verso la fine degli anni venti, la crescente crisi economica e le ideologie di sinistra che si diffusero nel paese, cominciarono a trasformare la letteratura, il teatro e di conseguenza il cinema.
Si diffuse una nuova coscienza del sociale che fece sviluppare un interesse per i temi della vita rale e dei disagi della popolazione.
Queste nuove idee si tramutarono nel mondo del cinema nel nuovo genere keikō eiga (film di tendenza). I film di questo genere erano molto più realisti ed impegnati dal punto di vista morale e sociale, con ambientazioni quassi sempre contemporanee.
Alcuni importanti esempi di questo genere sono Ikeru ningyō (Una bambola vivente) del 1929 di Uchida e Nani ga kanojo o sō saseta ka (Cosa l'ha spinta a farlo) del 1930 di Shigeyoshi Suzuki.
Contemporaneamnete il filone storico vide produzioni importanti come, Zanjin zanba ken (La spada assassina di uomini e di cavalli) del 1929 di Daisuke Itō e Rōningai (La strada dei rōnin), uscito tra il 1928 e 1929, di Masahiro Makino.

Hankakutekina tōkii (autentico sonoro), fu il primo film interamente parlato, venne prodotto dalla Shochiku con il sistema Tsuchihashi.
Successivamente, nel 1931, fu prodotta la commedia Madamu to nyōbo (La signora e mia moglie), diretta da Heinosuyke Gosho.
In questi anni gli intellettuali marxisti del Nappu (Zen Nihon musansha geijutsu dantai, Federazione artistica dei proletari giapponesi) diedero vita al movimento di cinema amatoriale del Prokino (cinema proletario).
Questo movimento proponeva opere di carattere documentario, con forti denuncie sociali, girate con mezzi scarsi, montante in laboratori di fortuna che venivano proiettate soltanto in anonimato.
Ma il fenomeno fu stroncato quasi sul nascere, dalla forte e violenta censura che ebbe il suo culmine nell'incidene di Mukden del 1931.
Nel 1932 terminò la fase fortunata dei Keigo eiga, mentre due anni dopo, venne sciolto definitivamente anche il Prokino.

Ci vollero un po' di anni prima che il sonoro cominciasse a prendere piede tra la gente e nelle sale cinematorgraiche. In questo anni di passaggio furono prodotti moltissi film importanti per la storia del cinema giapponese:
  • Nakinureta haru no onna yo (1933)
  • Tonari no Yae-chan (1934)
  • Hyakuman ryo no tsubo (1935)
  • Okoto to Sasuke (1935) di Shimazu
  • Tokyo no eiyu (1935)
  • Maria no Oyuki (1935)
  • Otome gokoro sannin musume (1935)
  • Uwasa no musume (1935) di Naruse
  • Kochiyama soshun (1936)
  • Elegia di Osaka (Naniwa ereiji) (1936)
  • Gion no shimai (1936) di Mizoguchi
  • Tsuma yo bara no yo ni (1935)
  • Hitori musuko (1936) di Ozu
  • Arigatô-san (1936) di Shimizu
  • Ninjo kami fusen (1937) di Sadao Yamanaka



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