Verso la fine degli anni 50 e gli inizi degli anni 60 il fenomeno mondiale della
nouvelle vague, raggiunge anche il Giappone.
Molti giovani registi cresciuti studiando l'arte, la letteratura ed il cinema stranieri, si dimostrano estremamente critici
verso l'accademismo dei loro predecessori, ed essendo ammiratori di un certo cinema straniero fatto da Godard, da Antonioni, Truffaut e Resnais
danno vita ad una rivoluzione estetica.
Proprio in questo periodo inizia però la fine del periodo d'oro del cinema giapponese che vedrà un vero e proprio declino artistico e commerciale,
di tutto il sistema cinematografico.
Nel giro di un decennio si avrà un crollo verticale degli spettatori, che passeranno da oltre un miliardo nel 1958 a poco più di 300 milioni nel 1967.
Nel 1973 con un costante aumento del costo dei biglietti passato da 65 yen nel 1959, 203 Yen nel 1965 a 500 nel 1973, si toccherà la cifra di soli 187 milioni di spettatori.
La causa principale di questo declino non è di carattere economica, ma è dovuta soprattutto alla crescente diffusione del mezzo televisivo che si
diffonde sempre di più nel paese, con l'aiuto delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, che sono il primo importantissimo evento sportivo
trasmesso in massa dalle televisioni.
La nouvelle vague
Ci sono molti autori emergenti che fanno parte di questo nuovo filone, alcuni indipendenti come
Susumi Hani,
Hiroshi Teshigahara e
Shuji Terayama ed
altri che fanno parte di case di produzioni famose come la
Nikkatsu nella quale si distinguono i registi
Shohei Imamura e
Seijun Suzuki.
Della
Shochiku, sono invece importanti
Nagisa Oshima,
Kiju Yoshida e
Masahiro Shinoda.
Oshima aveva esordito nel 1959 con
Ai to kibo no machi Il quartiere dell'amore e della speranza ma divenne
famoso per
Seishun zankoku monogatari Il racconto crudele della giovinezza del 1960, un film che presentava uno stile completamente nuovo di scrittura e montaggio.
Il suo film più rivoluzionario, provocatorio e politicamente esplicito fu però
Nihon no yoru to kiri Notte e nebbia del Giappone,
che venne ritirato dalle sale cinematografiche, appena quattro giorni dopo la sua uscita e costrinse il regista a lasciare la
Shochiku per fondare
poi una sua casa di produzione indipendente.
Con i suoi film indipendenti il regista si sentì libero di affrontare tutti gli aspetti della società giapponese, criticandoli aspramente.
Anche Yoshida seguì un percorso simile a quello di Oshima, esordì con il film
Rokudenashi Buono a nulla nel 1960
e raggiunse il successo con il film del 1962,
Akitsu onsen La sorgente termale di Akitsu, ma fu costretto a lasciare
la casa di produzione per garantirsi la piena libertà di espressione.
Le sue sperimentazioni si spinsero all'estremo verso la decostruzione con
Eros+gyakusatsu del 1969 e
la teatralizzazione straniata di
Rengoku Eroika del 1970 e
Kokuhakuteki joyu-ron del 1971.
Shinoda invece, essendo meno radicale rispetto ai suoi compagni e più esteta, riesce a continuare a lavorare
per le majors senza distaccarsi troppo dal binario prescelto dalle case. I suoi film più famosi del periodo furono
Kawaita hana Il fiore pallido (1963) e
Ansatsu Assassinio del 1964.
Una ventata di novità per la
Nikkatsu viene portata da Imamura, che esordisce nel 1961 con
Buta to gunkan Porci, geishe e marinai.
Tra i suoi lavori successivi sono importanti
Nippon konchuki Cronache entomologiche del Giappone del 1963 e
Jinruigaku nyumon Introduzione all'antropologia del 1965.
Il suo capolavoro
Kamigami no fukaki yokubo Il profondo desiderio degli dei fu una vera delusione dal punto di vista commerciale,
tanto che fu costretto in seguito a lasciare la sua casa di produzione.
Negli anni successivi decise allora di dedicarsi ai documentari girando
Nippon sengoshi: Madame Onboro no seikatsu Storia del
Giappone del dopoguerra: la vita di Madame Onboro nel 1970 ed alla televisione, per poi tornare al cinema verso la fine degli anni 70.
Il regista Suzuki dopo aver realizzato per alcuni anni film assolutamente anonimi, comincia a mostrare un crescente spirito anticonformista, realizzando nel 1964 un film
giudicato scandaloso per l'epoca,
Nikutai no mon La porta del corpo.
Tuttavia il suo film più delirante che non rispetta alcune regole del genere
yakuza-eiga è la parodia
Koroshi no rakuin che gli costa nel 1967 la rottura dalla majors Nikkatsu ed un decennio di inattività dal cinema.
Fuori dagli schemi delle majors e completamente liberi si distinguono i registi Hani e Teshigahara.
Hani si dedica soprattutto all'infanzia e l'adolescenza girando
Furyo shonen nel 1960 e
Hatsukoi jigokuhen nel 1968 e
per essere il primo regista giapponese a girare film all'estero.
Nel 1965 gira in Africa,
Bwana Toshi, mentre nel 1966 gira
Andesu no hanayome in America Latina.
Teshigahara si dedica invece all'adattamento cinematografico delle opere dello scrittore
Kobo Abe, tra cui
Suna no onna La donna di sabbia che ne 1964 viene premiato a Cannes facendolo diventare famoso a livello internazionale.
La decadenza dell'industria cinematografica
Le majors decidono in questo periodo di sfruttare commercialmente una volgarizzazione dei contenuti provocatori
dei film d'autore della nouvelle vague, creando film a basso costo, pieni di violenza e scene di sesso.
Questo sfruttando la concessione che non è consentita alle televisioni, vero rivale delle majors di mostrare contenuti simili.
Tuttavia, anche se nel breve periodo sembra rivelarsi una strategia redditizia, non può salvare la cinematografia
dal declino e finisce alla lunga per danneggiarla maggiormente, facendo si che gli appassionati di cinema perdano l'abitudine ai film di qualità.
Verso la metà degli anni 60 vengono lanciati due nuovi generi i
pinku-eiga film rosa ed gli
ero-sen linea erotica.
I registi più famosi del genere sono
Tetsuji Takechi, autore di
Hakujitsumu e
Kokeimu del 1964
e
Koji Wakamatsu che realizzò
Kabe no naka no hibegoto nel 1965 e
Okasareta byakui nel 1976.
In questo clima di declino del cinema d'autore, le estreme difficoltà di autori di spessore come Kurosawa di ottenere una produzione, lo spingono a fondare una compagnia
insieme ad Ichikawa, Kinoshita e Kobayashi. La compagnia viene chiamata
Yonki no kai Società dei quattro cavalieri e produce come primo
film un lavoro dello stesso Kurosawa chiamato,
Dodès'ka-dèn del 1970.
Il film è un flop totale dal punto di vista degli incassi e spingerà il regista a tentare addirittura di suicidarsi.
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