Una volta saldamente installato al potere, il clan
imperiale fu costretto ad adottare dei principi politici e morali che giustificassero la sua
preponderanza sulla nazione, creando una sorta di amministrazione embrionale.
Scelse per questo di attingere dall'esperienza cinese rifacendosi ai classici confuciani e ai sutra (libri canonici) buddhisti,
imitando allo stesso tempo anche il modello delle istituzioni.
Per sei secoli la diffusione del Buddismo nell'arcipelago giapponese rivoluzionò culturalmente tutto il paese, cambiando le regole politiche ed economica.
Questo consentì alla Cina di inserire la nazione giapponese sotto la propria influenza.
Il capo del clan imperiale si convertì al buddhismo e assunse il titolo cinese di tenno, imperatore.
L'antica aristocrazia dei clan alleati accetto il concetto di origine divina dell'imperatore e rafforzo il suo potere sacrale
attraverso i concetti di lealtà e responsabilità derivanti dal confucianesimo cinese.
Questa epoca storica fu chiamata
Periodo Nara (奈良時代 Nara-jidai), rifacensodi al nome delle prima capitale stabile del giappone che fu istituita a Nara.
La capitale fu spostata da Fujiwara a Heijōkyo, l'attuale Nara, con un enorme impiego di mezzi ed uomini che riuscirono in soli due anni a trasferire l'intera corte imperiale con tutti i suoi orpelli.
Nara fu costruita e modellata ad imitazione della capitale cinese
Chang'an corrispondente all'odierna
Xi'an.
Seguiva uno schema di pianta quasi quadrata, con i lati che misuravano 4,3 e 4,8 chilometri. All'interno del quadrato c'erano il palazzo imperiale, gli uffici amministrativi,
le residenze dei ministri, quelle dei funzionari classici e quelle dei funzionari senza titolo.
Anche molte residenze di classi sociali più agiate erano incluse nella nuova città, specialmente quelle dei mercanti che ancora oggi sono presenti nel quartiere
Naramachi.
Di fianco a questo quartiere c'era il famoso
Parco dei Cervi che ancora oggi ospita i templi più importanti e i siti imperiali.
Le abitazioni della capitale che rappresentava l'unica vera città di tutto l'arcipelago giapponese erano innovative e confortevoli ed avevano tutte un pozzo proprio.
La differenza di classe si notava soprattutto nella dimensione del giardino, il ministro della destra aveva un giardino di un ettaro mentre quello dei funzionari semplici non superava i 40 metri quadrati.
Nelle case più popolari, i piccoli giardini venivano invece sfruttati per coltivare piccoli orticelli, in modo da potersi permettere dei pasti migliori.
Durante il periodo Nara le classi aristocratiche della nazione imitarono gli usi e i costumi cinesi, tanto che la maggior parte dei nobili e gli aristocratici si convertirono al buddhismo.
La popolazione che viveva principalmente di agricoltura rimaneva più attaccata alla religione shintoista.
Dalla Cina venne importato anche il sistema di scrittura, così basandosi sugli
hanzi cinesi, vennero creati i primi
Kanji, gli ideogrammi della scrittura giapponese.
Anche le regole sociali furono modificate, la riforma Taika che aboliva la proprietà privata fu ammorbidita, tanto che nell'opera di bonifica utile a sfamare la crescente popolazione,
i territori bonificati furono donati a chi si occupava di dissodarli o prosciugarli.
Inizialmente vennero donati per tre generazioni ma in seguito furono donati a vita con lo sgravio fiscale dell'esenzione dalle tasse.
A corte invece la famiglia imperiale cresceva di numero data la poligamia dell'imperatore che oltre alle mogli aveva svariate concubine.
Quasi tutti i figli venivano riconosciuti dall'imperatore ed a molti di questi veniva assegnato un cognome ed un dominio ai confini dell'impero, in modo che potessero regnare sulle parti più lontane della nazione.
In questa epoca storica iniziano gli scontri con gli
Ainu, le tribù autoctone abitanti le regioni del nord, l'isola di Onshu e l'Hokkaido.
Scontri che costringono il Giappone a sostituire l'esercito di leva obbligatoria con uno di professionisti che in futuro sarebbero diventati i famosi
Samurai.
I nobili spostarono i grandi templi del giappone proprio a Nara, il
Kofuku-ji, ancora visitabile era il tempio dei nobili
Fujiwara,
l'Horyuji, invece che venne distrutto da un incendio e fu ricostruito seguendo la forma originale del 710.
Nei dintorni vennero costruiti 40 nuovi edifici e templi di nuova concezione tra cui il bellissimo Todai-ji che nel 750 ospitava circa 5000 monaci.
In questo periodo l'imperatore Shomu fece costruire un enorme statua in bronzo del budda chiamata Daibutsu.
La costruzione della statua, alta 14 metri, fu così dispendiosa da prosciugare quasi tutte le casse dello stato.
Fu l'imperatrice Koken ad inaugurarla, con una cerimonia pubblica a cui parteciparono delegazioni provenienti dalla Cina, la Corea, l'Indonesia, l'India e da molte altre parti dell'Asia.
Koken era la figlia femmina dell'imperatore Shomu che non avendo avuto figli maschi designò la figlia
Abe come erede al trono.
Governo come imperatrice per 9 anni prima di abdicare a favore del cugino ma mantenendo comunque lei il controllo.
Quando nel 760 venne salvata da una grave malattia dal monaco buddista Dokyo, si fece influenzare dalla sua persona e costrinse il cugino ad abdicare per risalire sul trono con il nome di Shotoku.
In seguito il monaco tento di farsi eleggere lui stesso imperatore ma il clan Fujiwara ed i membri della corte si opposero perché non si poteva eleggere un uomo qualunque ad una carica che spettava solo per discendenza divina.
Dopo la morte della sovrana che avvenne nel 770 anche il monaco cadde in disgrazia e la corte rimase in balia delle pressioni dei monaci buddisti.
Per liberarsi dal loro potere, il nuovo imperatore, salito al trono con l'appoggio del clan Fujiwara decise di spostare la capitale altrove originando così un nuovo periodo storico.
La nascita di un vero stato giapponese avviene proprio nel periodo Nara quando ci si stacca dalle influenze della cina e si crea un nuovo modo di vedere l'arte e l'architettura che sono tipici del nuovo impero che sta nascendo.
Nascono così i nuovi santuari shintoisti ed il Buddismo viene reinterpretato ed adattato alle nuove esigenze della nazione.
Nella letteratura si scrivono le prime opere importanti come una raccolta di poesie, il Man'yoshu,
che contiene 4500 poesie, scritte da imperatori, aristocratici e cortigiani con le regole dei waka, la cui metrica sillabica segue lo schema 5/7/5/7/7/.
Mentre nel vecchio continente europeo si viveva il periodo più buio del medioevo.
A Nara è ancora possibile cogliere tutte le sfumature artistiche di questo periodo storico camminando nel parco dove vivono ancora indisturbati più di mille cervi imperiali.
Si può visitare il maestoso tempio Todaiji con la sua enorme statua del Budda e vistare i musei presenti in città e tutti i templi ancora perfettamente conservati.
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