L'arcipelago giapponese si leva proprio sopra le linee di congiunzione di due e più placche della crosta terrestre.
Dall'assetto assai instabile, è un territorio cosparso di vulcani: per la precisione se ne contano 256, di cui una sessantina sono attivi.
Una dozzina di vulcani attivi si trovano in
Hokkaido, l'isola più a nord del giappone,
gli altri sono distribuiti nell
Honshu, la più grande del Giappone.
Nel Honshu, ci sono oltre trenta vulcani, una decina sono invece distribuiti nell'isola meridionale del Kyushu, nello Shikoku, altra isola molto importante, non ci sono vulcani.
Recenti eruzioni sono ricordate per il
Tokachi in Hokkaido, per il
Bandai e l'
Asama nello Honshu, e per alcuni vulcani del Kyushu.
Al vulcanesimo è collegato il fenomeno caratteristico delle sorgenti calde, di cui in Giappone ne esistono circa duemila.
La stragrande maggioranza sono ricche di alberghi e stabilimenti termali, ma ne esistono ancora di prettamente naturali in luoghi
difficilmente accessibili tra le montagne o in tratti solitari delle coste, specie nelle isole minori.
L'acqua calda naturale fu considerata dagli antichi Giapponesi sacra e purificatrice ed è nella frequentazione delle sorgenti calde
che bisogna cercare le radici di quell'autentica ossessione che hanno i Giapponesi per la pulizia e per i bagni. La maggioranza delle
case giapponesi è fornita di bagno, e chi non ce l'ha si reca regolarmente presso uno dei tanti
sento, bagni pubblici, diffusi ovunque.
Caratterizzato da una forte sismicità, poche sono le zone dell'arcipelago giapponese dove i terremoti sono sconosciuti o veramente rari.
Tra queste, per fortuna, la valle di Kyoto, dove sono potuti sopravvivere intatti monumenti ormai millenari e il bacino di Nara.
Molto più instabile è invece il territorio dove si trovano Tokyo e Yokohama, dove si sono registrati terremoti disastrosi circa ogni ottanta anni.
L'ultimo si ebbe nel 1923, e lasciÚ sul terreno oltre centomila morti.
Nel gennaio 1995 un fortissimo terremoto colpì la città di Kobe, causando oltre seimila morti; la zona non era ritenuta particolarmente sismica.
Caratteristici dei mari giapponesi sono anche quei fenomeni di sismicità marina che vanno sotto il nome giapponese di tsunami, con cui si indicano
le altissime onde di maremoto che possono produrre danni molto rilevanti lungo le coste.
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