Il Giappone copre l'86% del uso fabbisogno di energia con le importazioni.
Prima della seconda guerra mondiale la maggior parte dell'energia prodotta proveniva dalle centrali idroelettriche,
prevalentemente concentrate nel Honshu centrale, ma finoval 1950 il carbone fu la principale fonte di energia.
Ben presto il petrolio sostituì il carbone, determinando così una situazione di assoluta dipendenza dai rifornimenti
dell'Iran, dell'Arabia Saudita e del Kuwait. Viene inoltre importato il petrolio
indonesiano: il Giappone è infatti il terzo paese al mondo più consumatore di petrolio.
Altre fonti di energia sono il gas naturale e l'energia nucleare. L'estrazione di gas
non ha grandi prospettive di sviluppo mentre alcune centrali elettronucleari sono state impiantate nella regione di Tokyo,
dove c'è la maggior concentrazione di industrie del paese. L'uranio arricchito, necessario per il loro funzionamento, deve essere importato.
L'industria giapponese di raffinazione del petrolio è una delle più sviluppate in tutto il mondo. Le raffinerie
sono in massima parte concentrate nella baia di Tokyo e sul Mare Interno centrale e orientale: la più grande è quella di Negishi, a ovest di Tokyo.