Hotchiku

Hotchiku
L'Hotchiku ( 法 竹), bambù del dharma, conosciuto anche come hocchiku o hochiku, è un fue realizzato da una sezione della base del gambo di un bambù.
Il gambo una volta tagliato, pulito e carteggiato presenta delle venature e dei nodi circolari nei punti dove prima spuntavano le radici che caratterizzano esteticamente lo strumento.
La stessa pianta viene utilizzata per produrre anche i shakuhachi ma nell'hotchiku la parte interna e quella esterna sono lasciate al naturale, senza vernici o laccature. Anche il bocchino è differente e non viene intarsiato.

Le membrane interne dovute ai nodi di crescita del bambù, non vengono asportate completamente come avviene nel sakuhachi ma sono lasciate quasi intatte.
Tutte queste caratteristiche fanno del hotchiku uno strumento più rozzo ed equosolidale.
L'hotchiku è spesso chiamato jinashi nobekan(senza ji), una pasta a base di argilla e lacca usata per levigare l'interno degli shakuhachi.
Un ultima differenza dalo shakuhachi sta nel fatto che questo strumento è fatto di un unico pezzo, compreso il bocchino e non può essere smontanto in due separate.

Gli Hotchiku hanno quattro fori per le dita sul davanti ed un foro sul retro per il pollice della mano che lo impugna superiormente.
Lo strumento è capace di coprire un estenzione di due ottave e più, se ben realizzato e nelle mani di un musicista esperto.
Gli hocchiku possono essere di qualsiasi lunghezza, bambù permettendo e quasi sempre sono più lunghi, spessi e pesanti degli shakuhachi.

La tecnicha per suonare un hotchihu è molto simile a quella per l'utilizzo dello shakuhachi anche se il suono è più fragile e di sicuro non perfettamente sintonizzato alle scale raffinate gli altri strumenti più precisi.

L'angolo del utaguchi, la bocca di soffio o canto, è più vicino alla perpendicolare all'asse del foro centrale, rispetto agli shakuhachi è dipende principalmente dalle scelte produttive e dalle dimensioni del bambù.
Questa caratteristica insieme al fatto di non essere levigato e laccato permette un timbro sonoro più ruvido e sospirato.
Grazie alle sue caratteristiche costruttive naturali, l'hotchiku è comunemente usato per il Suizen, la pratica zen di autoprodursi lo strumento da fiato.
Molti musicisti affermati sono tentati dal suonare l'honkyoku la musica dei monaci mendicanti zen, ma sono scorggiati dal dover modificare troppo le tecniche di soffiaggio e diteggiatura necessarie, per utilizzare strumenti come l'hotchiku che non hanno scale musicali standard come gli altri strumenti che sono abituati a suonare.
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