Durante il "secolo cristiano", quel periodo dal 1542 al 1639 in cui i portoghesi, gli spagnoli, gli olandesi e gli inglesi erano presenti nel territorio giapponese, si diffuse in giappone la musica europea.
Dopo la Restaurazione Meiji (1866 - 1869), che reintrodusse le scale musicali europee in giappone,
Izawa Shuji,
un burocrate, importò canzoni come Auld Lang Syne (Valzer delle candele) e scrisse canzoni usando melodie basate sulle scale pentatoniche.
La musica occidentale divenne così popolare, specialmente nelle marce militari.
Si svilupparono principalmente due tipi di musica, lo
shōka, realizzata per portare la musica occidentale nelle scuole ed il gunka,
delle marce militari occidentali con elementi di musica giapponese.
Quando alla fine del XIX secolo il Giappone inizio il processo di trasformazione in democrazia rappresentativa, i politici assunsero dei cantanti per diffondere con la musica le loro idee.
A quei tempi era proibito dalla legge parlare in pubblico e l'unico modo che avevano trovato per farlo era di utilizzare la musica.
Questo fece si che si sviluppasse un tipo di ballata chiamata
enka, che divenne molto popolare nel XX secolo e vide tra i suoi interpreti più famosi Misora Hibari e Ikuzo Yoshi.
Alla fine del XIX secolo ad Osaka erano diventati famosi i
ryūkōka, dei cantanti che si esibivano agli angoli delle strade.
I più famosi interpreti ryūkōka furono Yoshida Naramura e Tochuken Kumoemon.
La musica occidentalizzata, detta
kayōkyoku, inizio la sua diffusione con la canzone "Kachūsha no uta" che
Nakayama Shimpei compose nel 1914.
Questa canzone apparve per la prima volta in un lavoro tratto dal romanzo Resurrezione di Lev Tolstoj e fù cantata da Matsui Samako.
Divenne subito un grande successo della musica enka, è fu uno dei primi dischi di successo in Giappone.
Il kayōkyoku divenne la musica più diffusa in Giappone, specialmente dopo la comparsa della diva
Misora Hibari.
In seguito, negli anni cinquanta, si diffusero in tutto il paese il tango ed altre musiche latino-americane di provenienza cubana.
Venne addirittura creata una forma di tango giapponese chiamata dodompa.
Il kayōkyoku nonostante le sue origini e le influenze orientali viene visto come una forma di musica giapponese, mentre la musica di stile puramente occidentale che si andava diffondendo venne chiamata pop giapponese.
Negli anni sessanta i gruppi giapponesi imitarono i Beatles, Bob Dylan ed i Rolling Stones, la musica folk, il rock psichedelico e molte altre forme di musica popolari in occidente.
Questa musica, suonata soprattutto da band di giovani fù definita Group sounds.
Da allora i generi musicali più venduti sono stati il bubblegum-pop ed il J-pop che sono stati utilizzati anche nelle colonne sonore dei film.
La crescita del pop spazzatura e l'affermazione del fenomeno karaoke, ha fatto si che i critici si schierassero contro questo fenomeno di massa che ritenevano figlio di un consumismo sfrenato e di una perdita di valori.
Anche un artista famoso come
Kazufumi Miyazawa dei The Boom arrivò ad affermare che odiava il karaoke e questo dilagare della mentalità usa e getta tipica del consumismo moderno.
Negli anni novanta, alcuni artisti pop, sfruttando le moderne tecnologie, la pubblicità e la forte presa sociale sui giovani, raggiungere un successo che non si era mai visto prima nel campo musicale.
La bella ed affascinante
Ayumi hamasaki ha venduto 43 milioni di dischi, diventando la cantante che ha venduto il maggior numero di dischi in Giappone.
Utada Hikaru, invece, con il suo primo album First Love, ha venduto 7,6 milioni di copie, diventando l'album più venduto nell'arcipelago giapponese.
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