Il rock giapponese si sviluppò a partire dagli anni sessanta con artisti come i "
d" che ne sono stati i capostipiti.
Durante gli anni settanta diventò sempre più popolare e nacquero gruppi come gli
Okinawa Champloose, i Carol, gli RC Succession e Shinji Harada che contribuirono alla definitiva affermazione di un genere musicale che presto avrebbe soppiantanto tutti gli altri.
Negli anni ottanta i Boøwy ed i Southern All Stars divennero le maggiori band della storia del rock giapponese ed ispirarono alcuni gruppi di rock alternativo come gli
Shonen Knife, i
Boredoms ed i
Tama & Little Creatures.
Negli stessi anni
Haruomi Hosono fondò la
Yellow Magic Orchestra che si dedicò alla sperimentazione della musica elettronica.
Nel 1980, Huruoma e Ry Cooder, un musicista americano, produssero l'album Shoukichi Kina con la collaborazione del gruppo degli Okinawa Champloose.
Questo miscelare le musiche giapponesi con quelle di Okinawa fu seguito anche da
Sandii & the Sunsetz.
Nello stesso periodo divennero famosi cantautori come Mana e Hyde.
Nel 1990 debuttò il duo "
B'z" con il primo singolo
Taiyō no komachi angel. Questo duo risucì a mantenere sempre la testa della classifica delle vendite per tutti i singoli e gli album.
Dalla fine degli anni ottanta si sviluppò in Giappone un fenomeno autoctono e caratteristico che prese il nome di
visual key o (ヴィジュアル系) come lo pronunciano i giapponesi.
Si trattava di un concentrato di molti generi musicali da quelli calmi a quelli quelli duri e rabbiosi. Gli artisti che lo praticavano avevano un look vistoso e ricercato.
Questo genere è stato molto fecondo nelle subculture urbane giapponesi. I principali rappresentati furono gli
X Japan con il loro possente heavy metal ed un'immagine glam, i
Dir en grey, i giovanissimi
Raphael, i
Malice Mizer con il loro look dark barocco, i romantici Lareine e molti altri.
Alcuni di loro come il gruppo
The Gazette ed i
Miyavi erano conosciuti perfino in Europa.
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